Le Antiche Tecniche sono moltissime: sfruttano diversi processi, messi a punto nel tempo dai vari operatori della chimica fotografica. Vengono qui date alcune informazioni di base. Per maggiori dettagli, si consulti la relativa bibliografia, in calce al presente documento. Altre informazioni si trovano negli articoli e nel ricettario.
Inoltre, la sezione "la galleria" mostra alcuni esempi delle potenzialità espressive di ogni tecnica, mentre nella pagina "gli autori" sono indicate le tecniche maggiormente praticate da ogni socio.

1 - Gomma bicromatata
2 - Processo ai pigmenti
3 - Carta salata
4 - Platinotipia e Palladiotipia
5 - Processi ai sali di ferro: cianotipia, stampa bruna Van Dyck, callitipia, argirotipia
6 - Processi a rigonfiamento: oleotipia e resinotipia
7 - Processi speciali: incisione su metalli e viraggi
8 - Tecniche miste
      Bibliografia essenziale



Alcune informazioni



una gomma bicromatata di Roberto Lagrasta



una stampa ai pigmenti di Paolo Pagnini



una carta salata di Giampaolo Bolognesi



una stampa al platino di Sergio Devecchi



una stampa bruna Van Dyck di Riccardo Gazzarri



un'oleotipia di Rocco Casaburi



un viraggio localizzato di Mario Stellatelli



un cianotipo su gomma di Giampietro Bottani


1 - Gomma bicromatata

Un foglio di carta da disegno viene sensibilizzato -in luce attenuata- con una soluzione di gomma arabica, contenente un pigmento colorato, a cui viene aggiunta una soluzione di bicromato di potassio. Dopo essiccazione, si espone alla luce UV, per contatto, sotto un negativo di grande formato. Le zone colpite dalla luce -quelle più trasparenti del negativo- si insolubilizzano. Ponendo il foglio in acqua, a faccia in giù, le zone non esposte si sciolgono, rivelando l'immagine. La gomma bicromatata è un processo apparentemente semplice. L'elevato numero di possibili varianti richiede una messa a punto lunga e delicata.

 


2 - Processo ai pigmenti

Piuttosto elaborato, produce immagini a gamma tonale molto ampia. Una soluzione di gelatina, addizionata di pigmento colorato, viene stesa -in bolla e a forte spessore- su un foglio di carta da disegno. Dopo gelificazione si lascia asciugare fino a secchezza: in tali condizioni si conserva a lungo. Prima dell'uso si sensibilizza con bicromato, in luce attenuata, lasciando poi essiccare. Si espone per contatto sotto un negativo rovesciato destra-sinistra e si mette a galleggiare -gelatina in giù- in una bacinella piena d'acqua fredda, da rinnovare fino a completa eliminazione del giallo del bicromato. A parte si sarà gelatinato un foglio di carta da disegno, per il trasporto dell'immagine. Il foglio impressionato e la carta da trasporto sono collocati, bagnati, uno sopra l'altro, gelatina contro gelatina. Rullare -protetto con carta da giornale- e caricare con libri pesanti, per favorire l'adesione. Dopo 15-20', porre a galleggiare sull'acqua tiepida di una bacinella, con il foglio da trasporto verso il basso. La modesta temperatura fluidifica la gelatina non esposta alla luce, permettendo il distacco del foglio da trasporto e la pulitura dell'immagine.

 



3 - Carta salata

Processo molto semplice, con cui si consiglia di iniziare l'esplorazione delle AT. Spennellare un foglio di carta da disegno con una soluzione di gelatina a bassa concentrazione contenente cloruro di ammonio; appendere poi ad asciugare. Sensibilizzare in luce di attenuata con una soluzione di nitrato d'argento e porre ad asciugare fino a secchezza. Esporre alla luce UV; la carta salata è detta anche ad annerimento diretto perché l'esposizione produce l'immagine, la cui formazione può essere seguita a vista. Lavare a fondo, fino a che l'acqua non risulti più lattiginosa. Fissare per un paio di minuti in un comune bagno di fissaggio, lavare ed essiccare.

 



4 - Platinotipia e Palladiotipia

Processi delicati e costosi, per l'impiego di sali di metalli nobili. Le immagini prodotte offrono però un'eccellente stabilità nel tempo. La sensibilizzazione viene fatta con tre soluzioni, da mescolare opportunamente prima dell'uso. La prima è a base di acido ossalico e ossalato ferrico; la seconda contiene acido ossalico, ossalato ferrico e clorato di potassio; la terza, cloroplatinito o cloropalladiato di potassio (Platinotipia o Palladiotipia). Oltre al costo e alla difficile reperibilità dei sali di platino e di palladio, va tenuto presente che l'ossalato ferrico del commercio non è sempre sufficientemente puro; è quindi preferibile prepararlo in proprio. Immediatamente prima dell'uso si mescolano le prime due soluzioni e si aggiungono alcune gocce della terza: con questa miscela si sensibilizza la carta in luce attenuata, asciugandola poi fino a perfetta secchezza. Si espone per contatto sotto un negativo e si sviluppa in una soluzione satura di ossalato di potassio. Si tratta poi con acido cloridrico diluito, si lava a fondo e si asciuga.

 



5 - Processi ai sali di ferro

Sfruttano l'ossido-riduzione ferro bivalente-ferro trivalente. Le possibili varianti sono molte; le più comuni sono le stampe blu cianografiche, quelle brune Van Dyck, le callitipiche e quelle argitotipiche. Per le prime si sensibilizza la carta con una miscela di: a) a base di citrato ferri-ammoniacale; b) a base di ferricianuro di potassio. Si pennella la carta, si asciuga in luce attenuata con aria non troppo calda, e si espone per contatto sotto un negativo. Si passa in acqua fino a schiarimento delle alte luci, si fissa per un paio di minuti in acqua acidulata con acido cloridrico, si sciacqua brevemente e si pone ad asciugare.
Molte sono le possibili varianti alle formule di sensibilizzazione per le stampe brune; fra le più usate, una soluzione in acqua deionizzata di citrato ferri-ammoniacale verde, acido citrico e nitrato d'argento: con questa si spennella il foglio di carta. Si essica con aria non troppo calda in luce attenuata, si espone per contatto sotto un negativo e si sviluppa in soluzione satura di borace. Si fissa in una soluzione diluita di tiosolfato di sodio, si sciacqua brevemente e si asciuga.

 



6 - Processi a rigonfiamento: oleotipia e resinotipia

La base di partenza è la stessa: un foglio di carta gelatinato a spessore e sensibilizzato con bicromato, che si espone per contatto. L'oleotipia richiede un negativo, la resinotipia un positivo. Si lava poi in acqua fino a scomparsa del giallo del bicromato: la gelatina del foglio si rigonfia per imbibizione e respinge l'inchiostro tipografico con cui si tampona a pennello la superficie, mentre lascia aderire la polvere resinotipica con cui il foglio viene cosparso per rivelare l'immagine.

 



7 - Processi speciali: incisione su metalli e viraggi

L'incisione su metalli è un processo con cui è possibile realizzare immagini suggestive. Il commercio offre prodotti detti fotoresist, sensibili alla luce, con cui è possibile proteggere dall'attacco le zone che sono delimitate da un'esposizione per contatto sotto negativo o positivo, a seconda dei casi.
I viraggi sono processi accessori che servono ad alterare -anche solo localmente- il tono dell'immagine, trasformando per es. il nero dell'argento metallico delle immagini convenzionali, in colore diverso. Moltissime sono le formulazioni utilizzate; una trattazione dettagliata esula dagli scopi del presente documento.

 



8 - Tecniche miste

Le tecniche qui illustate possono essere a loro volta combinate tra di loro, come per esempio nel caso in cui una stampa ai sali di ferro fornisca la base per una gomma bicromatata.
Le immagini provenienti dai processi ai sali di ferro possono essere facilmente virate, non solo per fornire loro una maggiore conservabilità. Alcuni tonalità particolari si possono ottenere anche sulle immagini cianotipiche.
Infine, tutte le immagini possono subire degli interventi manuali come l'applicazione localizzata di coloranti.

 



Bibliografia

Qui di seguito riportiamo una bibliografia essenziale e perciò non necessariamente ne' aggiornata ne' omnicomprensiva.
Per trovare le ultime edizioni disponibili sul mercato si consiglia di consultare il sito www.alternativephotography.com
  
- G. Bolognesi"Antiche Tecniche" - Collana Manuali di Fotografia di Tutti Fotografi - Editrice Progresso, Milano 1994 *
-  "Fotografia: metodi alternativi" - Collezione PF 11 e 12 1978 - Il Progresso Fotografico, Milano 1978*
- S. Berselli & L. Gasparini"L'archivio fotografico" - Zanichelli 2000
- L. Scaramella"Fotografia. Storia e riconoscimento dei procedimenti fotografici" - Ed. DeLuca, 1999
- D. Bianca"Le stampe d'arte fotografiche" - Cesco Ciapanna ed., Roma 1995
- A. Mina & G. Modica"L'arte della Fotografia" - Hoepli 1987
-  "Filtri Kodak per uso scientifico e tecnico" - Kodak, 1986
- S. House"Tecnica fotografica per artisti" - Cesco Ciapanna ed., Roma 1984
- S. House"Tecnica fotografica per artisti" - C. Ciapanna Ed., Roma 1984
- W. Crawford"L'età del collodio" - C. Ciapanna Ed., Roma 1981
-  "Nozioni sul colore nelle arti grafiche" - Kodak, 1981
- F. Maggio"La stampa d'arte: incisione" - Il Castello, Milano 1979
- R. Namias"Chimica Fotografica" - vol. I e II, 7a edizione - Il Progresso Fotografico, Milano 1929
  
- D. Arentz"Platinum & Palladium Printing" - 2ed. Focal Press, 2005
- D. Morrish & M. MacCallum"Copper plate Photogravure. Demystifyng the process" - Focal Press, 2003
- C. James"The Book of Alternative Photographic Processes" - Delmar, 2002 **
- S. Livick"Gum Printing" - self-published, 2001
- J. Barnier"Coming Into Focus" - Chronicle Books, San Francisco 2000
- M. Ware"Cyanotype - The history, science and art of photographic printing in Prussian blue" - Science Museum and National Museum of Photography, Film & Television, Bradford 1999
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- R. Sullivan & C. Weese"The New Platinum Print" - Working Pictures Press, 1998
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- L. Nadeau"Modern Carbon Printing" - Atelier Luis Nadeau, New Brunswick 1992
- R. Kokaerts"Procédés nobles en photographie" - Éditions pH7, Bruxeles 2001
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- P. Anderson"The Technique of Pictorial Photography" - Lippincott, 1939
  
  
 * nella riedizione del 2007 è compreso anche il n. 11/1978 di Progresso Fotografico
 ** 2a edizione aggiornata nel 2008